Lo stretching può renderci la vita migliore riducendo le rigidità che sviluppiamo quotidianamente, soprattutto se la sua pratica è eseguita regolarmente.
In questo contesto è importante dare la giusta definizione ai termini che molto spesso vengono utilizzati erroneamente come sinonimi.
La FLESSIBILITÀ: è la capacità del muscolo scheletrico di allungarsi o di lasciarsi allungare senza subire traumi ed è influenzata da fattori intrinseci quali età, sesso, temperatura, morfologia di muscoli e tendini, ecc.
L’ ELASTICITÀ: è la capacità del muscolo scheletrico di allungarsi o di lasciarsi allungare e recuperare velocemente la sua fisiologica lunghezza senza subire traumi.
La MOBILITA’ ARTICOLARE: identifica la capacità di un’articolazione di eseguire un gesto nella sua ampiezza massima.
Il lavoro sedentario o rimanere seduti molte ore davanti allo schermo di un pc portano molto spesso ad assumere posture o posizioni che favoriscono lo svilupparsi di fastidiosi dolori che difficilmente tendono a scomparire in fretta. Questo avviene principalmente a causa dell’accorciamento dei muscoli flessori dell’anca, dei muscoli pettorali e dei muscoli intrarotatori delle spalle. Il risultato è il manifestarsi di lombalgie, cervicalgie, irrigidimenti alle spalle spesso associati al mal di testa.
Ognuno di noi è diverso e di conseguenza ognuno necessita di esercizi differenti rispetto a quelli che danno benessere a qualcun altro.
In conclusione, affermare che lo stretching possa allungare la vita è utopia, ma sicuramente la rende migliore aiutandoci a prevenire molti guai fisici. Come? Dedicando 10 minuti al giorno a questa fantastica pratica.