LO STRETCHING..
"ALLUNGA" LA VITA?
Lo stretching può renderci la vita migliore riducendo le rigidità che sviluppiamo quotidianamente, soprattutto se la sua pratica è eseguita regolarmente.
In questo contesto è importante dare la giusta definizione ai termini che molto spesso vengono utilizzati erroneamente come sinonimi.
La FLESSIBILITÀ: è la capacità del muscolo scheletrico di allungarsi o di lasciarsi allungare senza subire traumi ed è influenzata da fattori intrinseci quali età, sesso, temperatura, morfologia di muscoli e tendini, ecc.
L’ ELASTICITÀ: è la capacità del muscolo scheletrico di allungarsi o di lasciarsi allungare e recuperare velocemente la sua fisiologica lunghezza senza subire traumi.
La MOBILITA’ ARTICOLARE: identifica la capacità di un’articolazione di eseguire un gesto nella sua ampiezza massima.
Il lavoro sedentario o rimanere seduti molte ore davanti allo schermo di un pc portano molto spesso ad assumere posture o posizioni che favoriscono lo svilupparsi di fastidiosi dolori che difficilmente tendono a scomparire in fretta. Questo avviene principalmente a causa dell’accorciamento dei muscoli flessori dell’anca, dei muscoli pettorali e dei muscoli intrarotatori delle spalle. Il risultato è il manifestarsi di lombalgie, cervicalgie, irrigidimenti alle spalle spesso associati al mal di testa.
Ognuno di noi è diverso e di conseguenza ognuno necessita di esercizi differenti rispetto a quelli che danno benessere a qualcun altro.
In conclusione, affermare che lo stretching possa allungare la vita è utopia, ma sicuramente la rende migliore aiutandoci a prevenire molti guai fisici. Come? Dedicando 10 minuti al giorno a questa fantastica pratica.
ESERCIZIO FISICO
È sufficiente "essere attivi"? Mettiamo i puntini sulle "i"
L’obiettivo può essere raggiunto solo mettendo in pratica allenamenti REGOLARI, con adeguati stimoli sia in VOLUME sia in INTENSITÀ.
Con il passare degli anni e lo sviluppo di nuove attività più o meno praticabili e più o meno accessibili a tutti, la definizione di “esercizio fisico” si è legata sempre più a mode passeggere piuttosto che ad abitudini sane, corrette e mantenute nel tempo.
La passeggiata, il giro in bici, il raggiungere il posto di lavoro a piedi sono sicuramente attività salutari, ma non miracolose, in quanto fanno parte di quello che dovrebbe essere uno stile di vita sano.
Queste vanno distinte dalla definizione di “esercizio fisico” il quale deve possedere determinate caratteristiche che se venissero rispettate e messe in atto adeguatamente, porterebbero a chi lo pratica enormi benefici fisici (sia preventivi, sia migliorativi per numerose problematiche) e psicologici.
Tali caratteristiche devono rispettare adeguati livelli di:
- VOLUME
- INTENSITÀ
- FREQUENZA
Solo con la programmazione di percorsi allenanti mirati al raggiungimento di un determinato obiettivo si può parlare di ESERCIZIO FISICO.
Le capacità, le caratteristiche e le attitudini di chi lo vuole praticare sono le basi sulle quali svilupparlo passo dopo passo.
J.A.